Vendemmia 2018 Monteci: la vocazione della biodiversità

Noi di Monteci ricorderemo questa vendemmia molto a lungo: è il primo anno in cui la certificazione biologica copre l’intera produzione, dal raccolto al vino.

È un traguardo importante: un percorso iniziato ben tre anni fa, in cui abbiamo creduto fortemente, tanto da attendere gli anni richiesti per legge per avere la conformità.

Questo significa inoltre che da ben tre anni produciamo vino secondo i severi e stringenti principi dell’agricoltura biologica ed ecosostenibile, ma che saranno i vini dell’annata 2018 ad essere i primi certificati biologici.

Un obiettivo raggiunto che ci rende orgogliosi del lavoro svolto tutti i giorni in vigneto e che sentiamo il dovere di raccontare, per dare un senso reale e concreto a una denominazione che altrimenti rischia di essere solo una certificazione come tante altre.
La coltivazione biologica delle viti richiede un cambio completo di mentalità. Vuole rispetto per il terreno, per l’ambiente e soprattutto per la Biodiversità.

Biodiversità: la vera forza del Biologico.

Le motivazioni che portano il pubblico a scegliere un vino biologico sono spesso personali, salutistiche o ambientalistiche. Il vero senso della coltivazione biologica, per una cantina, affonda le radici nella volontà di offrire un prodotto sicuramente più genuino e salubre, nella ricerca di mantenere e migliorare la fertilità dei suoli e portare in bottiglia un vino che sia frutto dell’unicità della terra del vigneto dal quale provengono le uve che l’hanno prodotto.

Perché, quando un vino commuove per sapori e profumi, stiamo assaporando l’espressione di un territorio, del suo clima e della sua impronta unica: il suo “terroir”.

I vigneti Monteci sono coltivati con dedizione: tutte le operazioni agronomiche (la potatura, il germogliamento, la sfogliatura e il riposizionamento dei grappoli per favorire l’areazione ottimale) hanno come scopo il rispetto dell’identità del territorio e il recupero di un equilibrio che la viticoltura industriale, con i suoi fertilizzanti e pesticidi di sintesi, ha appiattito e standardizzato, fino a rendere il terreno incapace di produrre senza il supporto della chimica.

Il metodo di coltivazione bio e la cura della biodiversità hanno una straordinaria conseguenza: il ritorno delle caratteristiche originali del terreno. Ogni singolo vigneto si esprime con una voce diversa e meravigliosa.

La nostra vendemmia 2018

Dopo un processo di tre anni, che ci ha portato alla conversione di tutti i nostri vigneti e al recupero della vera personalità della nostra terra, possiamo dire con certezza e orgoglio che il duro lavoro è stato ripagato dalla natura stessa: tutti i vini si sono espressi bene; due di questi in particolare – il Costa delle Corone e il Tenazio – hanno tratto benefici eccezionali grazie a terreni e posizione particolarmente vocati per la filosofia Bio.

Questa vendemmia è solo la prima di un progetto importante che ha l’obiettivo di promuovere la biodiversità e il ritorno alle espressioni originali dei nostri terroir. Abbiamo in programma la piantumazione di siepi, rifugio di insetti utili per combattere le specie avverse, e l’utilizzo di piante erbacee che ripuliscono il terreno circostante con le loro radici, ripristinando i delicati equilibri naturali. Abbiamo stanziato investimenti per cambiare le macchine con irroratrici a tunnel con recupero dei prodotti, che ci permettono di utilizzare fertilizzanti naturali ed ecosostenibili esclusivamente dove servono e di non diffonderli nei terreni circostanti.

E questo non è che l’inizio.

Abbiamo cura della nostra terra. E continueremo ad averne per molto, molto tempo.